Il sentiero La Mola
Da Torrita Tiberina occorre seguire la strada che prosegue verso Poggio Mirteto Scalo. Superato il ponte sul Tevere, che indica anche il confine a monte della Riserva, si imbocca la strada non asfaltata che scende a destra per seguire l'argine del fiume. Dopo un tratto lungo circa due chilometri la strada arriva a un bivio con un piccolo parcheggio. Da Qui inizia il percorso a piedi, che segue ancora la strada che costeggia il fiume. Dopo un breve tratto, Quando la strada si allontana dal Tevere, si imbocca un sentiero che scende a destra sull'argine rialzato del fiume. Con un ampio giro si raggiunge Quindi il vecchio posto di approdo del traghetto, dove sono evidenti le strutture in ferro ormai in disuso. In questo tratto, caratterizzato dalla presenza del canneto frammisto ad alti alberi di pioppo e salice bianco, è possibile osservare la gallinella d'acqua e le folaghe. A sinistra dell'argine, invece, separati da un piccolo canale, si trovano ampi pianori coltivati o a pascolo, dove in inverno si può osservare
la pavoncella, solitamente in piccoli stormi. Nei canali è possibile osservare la biscia dal collare. Da Qui il percorso prosegue ancora lungo l'argine rialzato, che a destra costeggia il Tevere e a sinistra campi coltivati e incolti. AI termine di un lungo tratto rettilineo si arriva a una piccola costruzione in cemento, dove un ponti celi o in legno consente di superare un piccolo canale. Piùoltre, il sentiero procede alla base del colle boscoso che separa il Tevere dal Farfa, aggirandolo con un ampio saliscendi, sempre seguendo la riva del fiume. Questo sentiero taglia un versante che scende rapidamente sul fiume, ricoperto da alberi di varie specie. Nelle zone più basse sul fiume, sulle pareti nascoste dai salici, nidifica il martin pescatore. In questo tratto il terreno, tagliato dal sentiero, mostra chiari segni della sua origine sedimentaria. Sono infatti evidenti tracce di fossili appartenenti a fauna marina e fluviale. Oltrepassato il colle, una breve diramazione a destra attraversa il canneto per raggiungere un capanno di avvistamento in legno, da cui si gode un'ottima visuale sull'area di confluenza del Farfa e sugli isolotti antistanti. Questo è un buon punto di avvistamento sia per quanto riguarda i rappresentanti dell'ittofauna, come le grosse carpe, che di tanto in tanto guizzano in superficie, la tinca e il luccio, sia, naturalmente, per quanto riguarda gli uccelli acquatici Ritornando sul sentiero principale, dopo una breve salita si raggiunge la piccola foresteria della Mola, di fronte alla quale vi è un'area di avvistamento costruita in legno e canne. La zona consente di ammirare un eccezionale panorama su quasi tutta la Riserva e sui paesi di Nazzano e Torrita Tiberina. L'itinerario prosegue seguendo la strada bianca che inizia alle spalle della foresteria e che, dopo una brevissima salita, attraversa interamente l'altopiano coltivato del Piano di Nazzano. A metà del piano si incontra una strada che scende a sinistra verso il casale già citato e il traghetto. Proseguendo lungo la carrareccia che continua in direzione dell'estremità opposta al pianoro, invece, si incontra un nuovo incrocio, dove bisogna seguire la strada che scende a sinistra, entrando nel Fosso dell'Inferno e raggiungendo in breve il parcheggio da cui ha inizio il percorso.
Photogallery del sentiero