Percorso degli Eremi
Dislivello: da ca. 400 metri a 692 metri Tempo del percorso: 90 minuti ca. Difficoltà: media Dall'Ufficio Informazioni (Vie Vignola) occorre seguire la strada comunale che conduce alla Riserva Naturale. Proseguendo poi per la strada pedonale che risale il monte è possibile osservare la presenza di tre cappellette in successione, si prende quindi per la deviazione a sinistra contrassegnata dalla terza cappelletta chiamata ''l'Annunziata''. AI primo incrocio si prosegue di nuovo a sinistra, fino ad arrivare alla Chiesa di S. Lucia, la quale sorge sulla prima vetta del Soratte. In quest'area è possibile campeggiare. Dell'abitato, che doveva servire agli eremiti, vi sono pochissime tracce e se ne ha notizia dal 1596. Dalla chiesa di Santa Lucia si prende il sentiero che conduce verso Nord-Ovest e al primo incrocio si prosegue verso sinistra arrivando alla Chiesa di S. Antonio, posta nel versante Sud-Est del monte. Prima notizia di quest'Eremo è del 1532; qui risiedette il priore di tutti gli eremiti dei Soratte. Tornando verso
l'incrocio precedente si prosegue per la strada di sinistra che ricollegandosi con il principale percorso pedonale, porta al Santuario di Santa Maria delle Grazie. Questo convento nacque proprio su una prima cappella dedicata alla Beata Vergine, la cui immagine dipinta sul muro era particolarmente venerata nel secolo XVI. Nel santuario che si andava così formando si alternarono eremiti e sacerdoti di vari ordini religiosi: Camaldolesi-Francescani-Cistercensi. Furono proprio quest'ultimi ad ingrandire l'Eremo nel 1628 che divenne così monastero. Da Santa Maria delle Grazie si prosegue verso la cima del Monte ove si trova la Chiesa di San Silvestro; prima di raggiungerla si può prendere il sentiero sul versante Sud-Est del Monte che conduce al piccolo Eremo di San Sebastiano, di cui restano modeste tracce murarie. Quest'ultimo fu dimora di eremiti nei secoli XVI e XVII, dopo di ché cominciò l'abbandono e la conseguente rovina. Sulla cima più alta dei monte si trova la Chiesa di San Silvestro. La costruzione fu eretta nel luogo in cui, al tempo degli antichi romani, era sito il tempio di Apollo. La primitiva Chiesa fu distrutta dalle incursioni barbariche ed in seguito restaurata nel 747 da Carlomanno. In questa Chiesa si rifugiò Papa Silvestro I fuggito da Roma per le persecuzioni operate da Costantino; egli sarebbe stato richiamato nella città eterna dallo stesso, malato di lebbra, e lo avrebbe battezzato. La Chiesa, a pianta rettangolare, è preceduta da un atrio a due navate con arcone centrale. Essa era collegata ad un monastero di cui rimangono poche tracce murarie. L'interno ha tre navate sormontate da volte a botte ed è diviso da pilastri in muratura su cui poggiano le arcate. Due brevi scalette conducono al presbiterio nel cui centro è collocato l'altare maggiore, dietro il quale si incurva l'abside circolare. Sotto il presbiterio trova luogo una piccola cripta, l'altare della quale, più volte violato, nascondeva il sepolcro del Beato Paolo Giustiniani. Gli affreschi sono riconducibili dal '200 al '400, cioè nel periodo in cui si ebbe una certa ripresa della presenza monastica.
Testo estratto da: "Guida della Riserva del Monte Soratte" del Comune di Sant'Oreste. Aprile 2002
Photogallery del sentiero
Eremo di Santa Lucia
Interno dell'Eremo di Santa Lucia
Eremo di Santa Lucia
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